
Quando parliamo di endometriosi, parliamo di una malattia cronica e complessa che colpisce la donna ed ogni sfera ad essa associata. Il dolore cronico è sicuramente il fulcro centrale della sintomatologia, che difatti rappresenta la causa ginecologica più comune di dolore pelvico cronico. Nell’eziologia di questa patologia è stata confermata una predisposizione genetica e negli ultimi anni si è posta molta attenzione sul potenziale ruolo delle sostanze inquinanti come la diossina, inoltre, nuove ipotesi dell’ultimo decennio correlano l’endometriosi ad alterazioni del sistema immunitario.
Come accade in altre patologie caratterizzate da dolore cronico, anche fra le pazienti affette da endometriosi, il dolore percepito sembra essere indipendente dallo stadio della malattia: se da una parte è possibile osservare donne con endometriosi lieve che soffrono di sintomi dolorosi invalidanti, dall’altra, pazienti con endometriosi severa, possono riferire dolore meno intenso; dunque nell’analisi del dolore cronico dobbiamo tenere a mente che non possiamo considerare solo variabili biomediche ma come sappiamo, anche variabili psicologiche e soggettive assumono un ruolo fondamentale nell’intensità percepita, nella tolleranza al dolore e nelle strategie di coping che si utilizzano in relazione allo stress che ne deriva e che altera il funzionamento dell’individuo.
Le varie sintomatologie provocate dall’endometriosi provocano distress ed una riduzione della qualità della vita portando la mente a vivere in una costante sofferenza caratterizzata da ansia e depressione.
Guardando allo stress in ottica di causa e concausa all’interno di gravi patologie, tra le soluzioni degli ultimi decenni abbiamo potuto appurare quanto l’utilizzo della Mindfulness detta anche psicoterapia di terza generazione, porti dei benefici tangibili all’interno della vita di ognuno di noi. Mindfulness è uno stato mentale che presuppone il mettere in pratica un impegno attivo e proattivo per modificare lo stato della nostra mente. Quando parliamo di Mindfulness parliamo di atteggiamento mentale con il quale ci proponiamo di essere presenti nel qui ed ora in modo consapevole e non giudicante.
La mindfulness è una pratica di meditazione ormai validata dalle neuroscienze che ne dimostrano i benefici sulla struttura neuronale del nostro cervello. Da risultati di recenti studi è emerso che lo stress se non gestito adeguatamente, incide in modo significativo sulle lesioni endometriosiche, ridurne i livelli è dunque importante per la progressione della malattia e il rinforzo del sistema immunitario.
Jon Kabat-Zinn, il suo fondatore, definisce genericamente la mindfulness come il processo di prestare attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza nel presente momento dopo momento, ed ancora, come “la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio” (Kabat-Zinn, 2003).
Un “tratto mindful” stabile sarebbe teoricamente di maggiore aiuto nei soggetti con dolore cronico e persistente, come si potrebbe evincere dagli effetti benefici ottenuti ed in base ai sottostanti peculiari meccanismi d’azione propri di un addestramento continuativo.
Grazie alla pratica della mindfulness dunque è possibile ridurre i livelli di stress e soprattutto praticare l’accettazione mentale nel qui ed ora dei sintomi e del dolore cronico derivanti da patologie che causano dolore persistente e debilitante come appunto l’endometriosi.
Per iniziare a meditare è importante affidarsi a istruttori qualificati e seguire un corso strutturato come il programma di meditazione mindfulness per la riduzione dei sintomi causati dallo stress (MBSR) definito da Jon Kabat Zinn.
Chiama il nostro istituto PSINEURO diretto dalla dottoressa Silvia Perrone al 349/1562893 per avere maggiori informazioni e liberarti dal dolore causato dalla endometriosi.
A cura di Raissa Del Prete, istruttore mindfulness (delpreteraissa@gmail.com)