Il ruolo della psicoterapia nella vita di R.

Quella di R. è la storia un cambiamento, spesso sofferto, ma fortemente voluto. Racconta il coraggio di mettersi in discussione e la voglia di prendersi cura di se stessi, nonostante la paura. E soprattutto racconta quanto potente può essere una relazione terapeutica.

“La mia prima seduta di psicoterapia ricordo perfettamente che cominciò con un pianto che si portava dietro paura, rabbia, confusione.

Arrivavo da un lungo periodo caratterizzato da un profondo disagio che faticavo ad accettare. Erano arrivati nella mia vita – familiare e lavorativa – stravolgenti cambiamenti. Fino ad allora (almeno apparentemente) mi sentivo forte, invincibile, mai avrei immaginato di sprofondare in un pozzo che sembrava senza fine.

Forse l’ansia in qualche modo c’era sempre stata, anestetizzata da tutto ciò che poteva placarla. Mi resi conto che stavo in qualche modo nascondendo a me stesso la verità, come mettere la polvere sotto al tappeto. Fino a quando mi accorsi di essere sull’orlo di un precipizio.

L’ansia aumentò, poi arrivarono gli attacchi di panico, poi i pensieri intrusivi. Ricordo che già dalla mattina, appena sveglio, l’incubo iniziava. Mi sentivo come in una bolla, in pericolo perenne, agitato e confuso. Provavo vergogna, mi sentivo sbagliato. Avevo la sensazione che prima o poi sarei impazzito, inghiottito dai miei stessi pensieri.

Era difficile andare ad una semplice cena con amici, pranzare serenamente con i miei familiari, organizzare un viaggio, stare tra la gente, andare al lavoro. Avevo sempre paura che sarebbe tornato il panico, l’incubo che avevo vissuto, le palpitazioni, la sudorazione, il vuoto in testa, la difficoltà a respirare, la sensazione di morire. Tutto era così dannatamente difficile.

In quel momento mi accorsi che toccava fare qualcosa per salvarmi. E la psicoterapia diventò la via di uscita, grazie ad un percorso strutturato su di me e su tutto ciò che mi faceva male. All’inizio, sono state soprattutto le indicazioni pratiche su come gestire l’ansia e i pensieri intrusivi a farmi risalire da quel pozzo, ma capivo che non bastava e decisi allora di continuare nel mio percorso di psicoterapia.

Inutile ribadire che la psicoterapia, come un’ancora in pieno mare, mi ha salvato da un incubo che sembrava senza fine. Grazie ad essa posso dire di aver raggiunto una maggiore consapevolezza, un equilibrio che prima non avevo con la mia famiglia, con me stesso, uscendo da un vortice di autodistruzione, uscendo da un perenne confronto con gli altri e aumentando la mia autostima.

Oggi guardo ai quei giorni come a una delle esperienze più belle della mia vita. A pensarci, mi emoziona ritornare indietro con la mente a quel periodo.

Se mi chiedesse qualcuno: “Come hai fatto?”, direi che il merito è stato affidarsi a qualcuno. Iniziare il percorso è stato (adesso me ne rendo conto) un atto di coraggio e di amore verso me stesso.

Sembrerà una frase costruita, ma è solo la mia storia e quella di tanti: ognuno di noi ha dentro di sé gli strumenti per poter superare dei periodi difficili. Ho solo imparato ad usarli nel modo giusto.”

R.